Collezione di sculture romane di G.E.di Velo

Girolamo Egidio di Velo, nobile vicentino appassionato allo studio palladiano sull’antico e cultore di antichità, scavò a Roma tra il 1824 e il 1827 le terme di Caracalla.
Utilizzando un metodo di scavo "per larghi strati anziché a pozzi", tra i primi esempi della nascente archeologia moderna, mise in luce l'intera struttura termale, nonché mosaici e frammenti di statue e di decorazioni marmoree, confermando la lettura del complesso come edificio termale data da Andrea Palladio.
L’eccezionalità dello scavo procurò al di Velo grande interesse, ma anche critiche e sospetti che sfociarono in un processo per peculato. Nel 1827, dopo la favorevole conclusione del processo, i materiali rinvenuti nello scavo e 22 sculture provenienti dai magazzini delle Gallerie Pontificie furono trasportati a Velo d’Astico e in seguito donati al Municipio di Vicenza, come primo nucleo di un Museo archeologico, salvo alcuni frammenti di colonne che andarono ad ornare il monumento funebre di Palladio.

Tra i materiali esposti si notino un bel torso di satiro (o fauno?) in riposo, un mascherone di fontana in porfido, una testa femminile e una testa barbata da altorilievo, tutti riferibili al II sec. d.C., rinvenuti durante lo scavo delle terme di Caracalla, nonché le statue e le teste dell’ex Collezione dei Musei Vaticani.

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