Conferenza: Scipione Maffei: dal lapidario all’amarone.
Domenica 16 novembre alle ore 17, al Museo Naturalistico Archeologico, conferenza di Virginia Angeletti.

Cos'è
Scipione Maffei, veronese di nascita ma soprattutto erudito. ‘Erudito europeo’ per qualcuno, illuminista per altri. Ma anche ‘uomo del suo tempo’ e ‘uomo tra due epoche’. E l’incertezza nell’incasellarlo in una categoria di uomini ben definita ci fa capire la grandezza, se non la straordinarietà, del suo ingegno e del suo ‘fare cultura’, per dirla anacronisticamente con una perifrasi moderna.
Uomo appassionato di ogni branca del sapere si dedica alla poesia e al teatro, si interessa di manoscritti e del miglior modo per studiarli e pubblicarli, crea un lapidario che sarà il futuro Museo Maffeiano, scrive di teologia, difende in un trattato il prestito di denaro ad interesse, compone una ‘Verona Illustrata’, pare sia lui a dare il nome ‘amaro’ ad un famoso vino della Valpolicella; e potremmo continuare ancora a elencare i variegati e disparati suoi interessi.
Quello che lo rende uno studioso moderno e straordinario (dobbiamo sempre ricordarci che nasce nel 1675!) é lo spirito critico che lo fa, per primo, credere che sia fondamentale ‘giudicare del vero e del falso in materia di carte’ e, soprattutto, di iscrizioni. E che lo spinge nel suo voler ‘rifare l’antichitá’ a proiettare in un quadro storico i dati desunti dalle testimonianze archeologiche o manoscritte. È moderno perché viaggia per tutta Europa per vedere le ‘lapidi’ di Francia, convinto che la visione autoptica fosse il mezzo migliore per studiarle, e perché viaggia per reperire, anche in modi non del tutto onesti, bisogna ammetterlo, le iscrizioni per il suo ‘Museo bizzarro’.
È studioso moderno perché classifica, analizza, seleziona quei documenti che per lui sono ‘le sicure prove ne’ punti e la cognizione de’ costumi e de’ tempi’.É moderno e molto illuminista perché è spinto dall’amor di patria: difende Verona e difende l’Italia contro tutti i suoi detrattori e sempre mosso da un intento di riscatto nei confronti dei paesi ‘oltremontani’, che altri non sono che i Francesi. Ancora più moderno e illuminista perché mosso da un’idealità civile di miglioramento della società civile.È studioso enciclopedico che punta alla completezza; ma come tanti studiosi enciclopedici e geniali non riesce che raramente a portare a termine i suoi progetti editoriali. Ma di sicuro ci ha lasciato una grande eredità, il Museo Lapidario Maffeiano.
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Ultimo aggiornamento:Venerdì, 10 Ottobre 2025