La Vergine con il Bambino e i santi Giovannino, Giuseppe, Anna e Caterina
Autore | Pittore veneto |
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Periodo | (inizi del terzo decennio del secolo XVI) |
Supporto | Tela (trasporto da tavola), 90x126 |
Inventario | A 173 |
Autore della scheda | Margaret Binotto |
Cartellini
s.d. N.173 = 299 =/ N. 173 = Polidoro Veneziano-/ Sacra Famiglia-/ N.299= Ritratto di Corinz Herez-/ Scuola Tedesca; 1949-1950 N. 173/ Mediocre tardo Cinquecentista/ Sacra Conversazione/ 90x125Provenienza
registrato dal 1855 (Magrini 1855, p. 55, cat. 19)Restauri
1908-1909, Franco Steffanoni; 1957, Giuseppe Giovanni PedroccoInventari
1902: c. 45, 210a (200). 202. Sacra famiglia, san Giovannino, sant’Anna. Tavola ad olio. Alto 85, largo 1.30. Scuola veneta [corretto su Polidoro Veneziano]. Rotto e deperito. Deperita; 1907: c. 22, 202 (200). Scuola veneta. Sacra famiglia, san Giovanni e sant’Anna. Tavola, 0.85x1.30; 1908: 200 (173). Scuola veneta. Sacra famiglia, san Giovanni e sant’Anna (tavola, 0.85x1.30). Nel 1908 si trova nella seconda stanza a sinistra; 1910-1912: 173 (178). Numerazione vecchia: 200 numerazione della Commissione d’inchiesta 1908; 210a catalogo 1902; 173 catalogo 1912; 173 catalogo 1940; 173 inventario 1950. Collocazione: sala dei veneti antichi. Forma e incorniciatura: rettangolare con cornice dorata antica. Dimensioni: 0.85x1.30; inventario 1950 0.90x1.25. Materia e colore: dipinto già in tavola ora su tela. Conservazione e restauri: restaurato da F. Steffanoni 1909. Descrizione: Sacra famiglia, san Giovannino, sant’Anna e santa Caterina; Sacra conversazione. Autore: scuola veneta (commissione d’inchiesta 1908); Polidoro Veneziano (catalogo 1902); maniera del Polidoro Veneziano; catalogo 1912 maniera del Polidoro Veneziano; catalogo 1940 maniera del Polidoro Veneziano; inventario 1950 mediocrissima opera del tardo ‘500; W. Arslan mediocrissima derivazione da Palma Vecchio del tardo 500?Descrizione tecnica
Trasportato da tavola su tela da Franco Steffanoni fra il 1908 e il 1909, il dipinto, in origine di non spregevole qualità, è stato oggetto di ridipinture così pesanti, da impedirne la lettura e la comprensione. Arslan (1934) individuava correttamente in esso la dipendenza da un’opera di Palma il Vecchio, identificabile nella Sacra Famiglia con santa Caterina e un’altra santa, di collezione Fürstlich von Liechtentstein, Vaduz (Rylands, 1988, p. 208, cat. 27: 1515-1516): rispetto al modello, nel quadro in esame viene introdotto ai piedi della Vergine un san Giovannino.
La struttura compositiva non è tanto dipendente da idee polidoresche, come sostenuto dagli inventari e dalle guide museali, quanto piuttosto dalle Sacre conversazioni degli anni 1525-1530 di Bonifacio de’ Pitati; in particolare si vedano quelle del County Museum of Art di Los Angeles (Simonetti, 1986, p. 98, ill. 8) e del Museo del Louvre di Parigi (Simonetti, 1986, p. 99, ill. 9).
La disposizione delle figure a semicerchio intorno alla Vergine, rialzata al centro, elemento compositivo di derivazione sicuramente bonifacesca, rappresentava nelle opere del veronese il tentativo di realizzare, stimolato dalla conoscenza dei modelli raffaelleschi, “una circolarità prospettica - motivo nuovo rispetto alla prospettiva orizzontale adottata nelle Sacre Conversazioni precedenti” (Simonetti, 1986, p. 99).
L’esecuzione dell’opera, eseguita da artista operante nella cerchia di Bonifacio, dovrebbe cadere al volgere del terzo decennio del XVI secolo.