Madonna che allatta il Bambino tra i santi Girolamo e Domenico
Autore | Giovanni Mansueti |
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Periodo | (Venezia 1465/1470 circa - settembre 1526/ marzo 1527) |
Datazione | 1505 - 1510 |
Supporto | Tela, 60,2x51,5 |
Inventario | A 36 |
Autore della scheda | Giovanni C.F. Villa |

Cartellini
s.d.3 N. 36/ Benedetto Montagna/ Madonna e Santi; 1949-1950 N.36/ Giovanni Mansueti/ Madonna che allatta il Bambino/ tra due Santi/ Tela 60x51
Provenienza
legato Maria Elisabetta Tommasoni Pietriboni, Vicenza 1876 (vedi campo provenienza cat. 50; MCVi, Museo, Legati, fasc. “Legato Maria Elisabetta Tommasoni”, contenente il “processo verbale di consegna dei quadri” datato 1876, ott. 26: “18. Madonna col Bambino e due santi. Ignoto”)
Restauri
1910, Franco Steffanoni; 1987, Corest
Inventari
1873a: c. 3, 39. B. Montagna. Maria vergine, Bambino e due santi; 1902: c. 59, 270 (262). 263. Maria vergine col Putto e due santi. Tela [depennato ad olio]. Alto 0.55, lago 0.60. Montagna Benedetto [depennato Bartolomeo]. Guasto. Deperita. Legato Tomasoni; 1907: c. 30, 264 (262). Benedetto di Bartolomeo Montagna [Benedetto depennato successivamente], nato a Vicenza nella seconda metà del secolo XV [corretto su circa il 1458], operò molto [depennato a Venezia] a Vicenza, a Padova e in parecchi villaggi del Veneto. Maria vergine col Putto e due sante. Tela, 0.55x0.60. Legato Tomasoni; 1908: 262 (36). Benedetto di Bartolomeo Montagna. Maria vergine col Bambino e due santi. Nel 1908 si trova nella stanza dei vicentini. Pervenne al Museo nel 1876 per legato Elisabetta Maria Tommasoni Pieriboni col n. 6 e le indicazioni: B. Montagna, Beata Vergine, Bambino e santi; 1910-1912: 36 (42). Numerazione vecchia: 262 numerazione Commissione d’inchiesta 1908; 270 catalogo 1902; 6 n. del legato; 36 catalogo 1912; 36 catalogo 1940; 36 inventario 1950. Provenienza: legato Tommasoni Pietriboni 1876. Collocazione: IV sala dei vicentini. Forma e incorniciatura: rettangolare con cornice dorata. Dimensioni: alto m 0.55, largo m 0.60; inventario 1950 0.60x0.51. Materia e colore: tela ad olio. Conservazione e restauri: restaurato da Franco Steffanoni nel 1910. Descrizione: Madonna col Putto e due santi. Autore: Benedetto Montagna; mi pare Speranza più che Benedetto, è mal disegnato e guasto (A. Venturi 4.10.1909); catalogo 1912 Benedetto Montagna; catalogo 1940 Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco; altre attribuzioni, il Venturi allo Speranza, il Borenius alla scuola del Montagna, il Berenson e il Frizzoni al Mansueti; inventario 1950 Giovanni Mansueti; W. Arslan Benedetto Montagna, appare più probabile l’attribuzione del Venturi allo Speranza. Iconografia: foto Alinari 13518 (Montagna B.).
Descrizione tecnica
L’ormai evanescente dipinto, che solo in tracce ha mantenuto la vivacità cromatica originaria, ha una vicenda attributiva lungamente giocata in ambito vicentino: giunta in Museo come opera di Benedetto Montagna, nel 1909 Adolfo Venturi (comunicazione orale) la inseriva nel catalogo di Giovanni Speranza mentre Foratti (1908) si spingeva ad assegnarla a Bartolomeo Montagna, Borenius alla “scuola di Bartolomeo” (1909, 1912) e Fasolo (1940) a Bonconsiglio, con Van Marle (1936) che virava invece verso Jacopo da Valenza.
Ma con una di quelle intuizioni che l’hanno rivelato come uno dei più acuti interpreti del metodo morelliano, Frizzoni (1913) fece dubitativamente il nome di Giovanni Mansueti, seguito da Berenson (1932) che sancì decisamente la paternità del dipinto al veneziano.
E le evidenze stilistico iconografiche portano effettivamente in direzione di Mansueti: la scabra rugosità di volti quasi lignei, fortemente adombrati e incisi, delle asciutte figure, in una tavolozza cristallizzata, è elemento pregnante della pittura di un artista formatosi nella bottega di Gentile Bellini e da caratteristiche di segno così omogenee da porre serie difficoltà nella ricostruzione di un percorso cronologico. Ad un’ipotesi di datazione aiutano qui le desunzioni da motivi altrui: se il rapporto strutturale Madre/Figlio riprende modelli belliniani, l’idea dell’uccellino stretto nelle mani del Bambino è mediata da lavori di Bartolomeo e Alvise Vivarini testualmente citati anche da Giovanni Martini nella Madonna col Bambino e san Giuseppe del Museo Correr di Venezia. Elementi che inducono a posizionare il pezzo nel secondo lustro del cinquecento, poco presso la tavola con san Sebastiano tra i santi Liberale, Gregorio, Francesco e Rocco (Venezia, Gallerie dell’Accademia, firmato e datato 1500) ove ritroviamo la prima stesura, nel volto di san Francesco, di quella che sarà l’espressione del san Domenico del nostro dipinto, solo più stanco rispetto al prototipo veneziano ma ancora di qualità decisamente sostenuta a confronto con la lassa produzione tarda di Mansueti.
Bibliografia
Foratti, 1908, p. 19 (Bartolomeo Montagna); Borenius, 1909, p. 94 (scuola di Bartolomeo Montagna); Franceschini, 1910, p. 425 (Bartolomeo Montagna); Ongaro, 1912, p. 31 (Benedetto Montagna); Borenius, 1912, p. 93 (scuola di Bartolomeo Montagna); Frizzoni, 1913, p. 187 n.2 (forse Giovanni Mansueti); Bortolan-Rumor, 1919, p. 151 (Benedetto Montagna); Corna, I ediz., s.d., alla voce Bartolomeo Montagna; Berenson, 1932, p. 326; Arslan, 1934, p. 15 (Giovanni Speranza?); Van Marle, 1935, p. 200 n. 1 (alquanto dubbia l'attribuzione di Berenson); Berenson, 1936, p. 289; Van Marle, 1936, pp. 450-451 (Jacopo da Valenza); Fasolo, 1940, p. 83 (Giovanni Buonconsiglio); Dalla Pozza, 1949, p. 4 (scuola montagnesca); Magagnato, 1953, p. 175 (Giovanni Mansueti); Barbieri-Magagnato, 1956, p. 175; Berenson, 1957, I, p. 109; Berenson, 1958, I, p. 112; Barbieri, 1962, I, pp. 146- 147; Ballarin An., 1982, p. 88; Barbieri, 1995, pp. 51- 52.