Madonna con il Bambino e i santi Ignazio di Loyola e Luigi Gonzaga

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AutoreGiambettino Cignaroli
Periodo(Verona 1706-1770)
SupportoTela, 430x215
InventarioA 101
Autore della schedaDebora Tosato

La pala venne commissionata al pittore veronese Giambettino Cignaroli dai gesuiti di Vicenza, per l’altar maggiore della loro chiesa in contrà Riale. Nel 1773, a seguito della soppressione dell’ordine, l’edificio venne raso al suolo e al suo posto fu edificato il palazzo di Carlo Cordellina. A partire da quella data, l’opera entrò a far parte della quadreria di Cordellina e solo in seguito, attorno al 1834, venne annoverata tra i dipinti appartenenti alla raccolta pittorica del Museo civico.

Dipinta nel 1755, la tela raffigura la Vergine che sorregge sulle ginocchia il Figlio, seduta su una soffice nube, posta sotto un baldacchino decorato a motivi floreali. La mano del Bambino è teneramente appoggiata sul capo di san Luigi Gonzaga, umilmente inginocchiato in segno di adorazione. Sulla sinistra del dipinto compare, vista di scorcio, la figura molto più realistica ed espressiva di sant’Ignazio, che volge il capo verso la Madonna, sollevando lo sguardo dal consunto libro degli esercizi spirituali che riesce a sostenere solo grazie alla collaborazione di un piccolo putto.

Il calibrato impianto compositivo dell’opera, l’equilibrata distribuzione dei personaggi, la sapiente orchestrazione delle tinte, prevalentemente fredde, e dei toni chiari e scuri, oltre alle movenze e ai gesti studiati delle figure contribuiscono a conferire al dipinto “un’atmosfera solenne, che cristallizza i personaggi entro una dimensione atemporale” (Tosato).

Cartellini

s.d. 2 CIGNAROLI, Madonna, san Luigi e sant’Ignazio; 1949-1950 N. 101/ G. Bettino Cignaroli/ La Madonna col Bambino e i santi Luigi e Ignazio; su carta bianca, a stampa con inchiostro nero 101; 1954 N. 8222; su carta bianca, a stampa con inchiostro blu AKRIBEIA S.A.S. RESTAURO DIPINTI/ DOTT. M. B. GIROTTO/ VIA CROCE ROSSA, 62/ 35129 PADOVA/ DIPINTO/ MARIA V. COL BAMBINO, SAN LUIGI GONZAGA, SAN IGNAZIO DI L./ G. B. CIGNAROLI/ MANUT. RETRO, PULITURA, CONS., STUC., REST. PITT., VERN./ A 101 MUSEO CIVICO VICENZA/ GIUGNO; su carta bianca, a penna nera N. 185

Provenienza

Vicenza, chiesa dei Gesuiti, demolita nel 1773; Carlo Cordellina, Vicenza xxxx; Niccolò Bissari, Vicenza 1829 (Schiavo2, 1990, p. 337: “un quadro del Cignaroli rappresentante S. Ignazio e S. Luigi Gonzaga”; registrato dal 1834

Restauri

1911, Franco Steffanoni; 1954, Giuseppe Giovanni Pedrocco; 2001, Maria Beatrice Girotto

Inventari

[post1834]: 1. Giovan Bettino Cignaroli. San Luigi, sant’Ignazio. Palla grande, 174; 1854: 174. 4.45. 2.30. Cignaroli. Pala con san Luigi ed altri santi; [1873]: Stanza di Pio VI, prima stanza a tramontana, parete a destra dello ingresso, 17. Cignaroli Giovanni Bettino nato 1706, morto 1770. Maria vergine col Bambino, sant’Ignazio e san Luigi; 1873a: c. 4, 17. Giovanni Battista Cignaroli nato 1706, morto 1770. Maria vergine col Bambino, sant’Ignazio e san Luigi; 1902: c. 19, 87 (82). 81. Maria vergine col Bambino, sant’Ignazio e san Luigi. Tela ad olio, pala d’altare. Alto 4.25, largo 2.05. Giovan Bettino Cignaroli. Un po’ rovinato nel centro e nel fondo. Deperita. Era nella chiesa dei Gesuiti in via Riale ora Scuole Magistrali; 1907: c. 9, 81 (82). Giambettino Cignaroli, nacque a Verona nel 1706 e morì nel 1772; fu allievo di Antonio Calza e di Sante Prunato; collaborò con Giambattista Tiepolo nelle decorazioni del palazzo Labia a Venezia. Maria vergine col Bambino, sant’ Ignazio e san Luigi. Tela, pala d’altare, 4.25x2.05. Era nella chiesa dei Gesuiti in via Riale ora Scuole Magistrali; 1908: 82 (101). Cignaroli Giambettino. Maria vergine col Bambino, sant’Ignazio e san Luigi (pala d’altare in tela, 4.25x2.05). Nel 1908 si trova nella prima stanza a sinistra. Nel 1873 si trovava nella stanza del re al n. 17. Nel catalogo a stampa del Magrini dell’anno 1855 in sala al n. 79. Nell’inventario di consegna della Pinacoteca al Museo dell’anno 1854 porta il n. 174 e le indicazioni: Cignaroli, Pala con san Luigi ed altri santi, 4.45x2.30. Era nella chiesa dei Gesuiti in contrà Riale, dov’è ora il palazzo Cordellina; 1910-1912: 101 (106). Numerazione vecchia: 82 numerazione della Commissione d’inchiesta 1908; 87 catalogo 1902; 79 Magrini catalogo 1855; 174 inventario di consegna 1854; 101 catalogo 1912; 101 catalogo 1940; 101 inventario 1950. Provenienza: dalla chiesa dei Gesuiti in via Riale. Collocazione: sala dei settecentisti veneti. Forma e incorniciatura: pala centinata con cornice dorata. Dimensioni: 4.25x2.05; inventario 1950 4.30x2.15. Materia e colore: tela ad olio. Conservazione e restauri: restaurata da F. Steffanoni 1911; nel 1954, presentando lo stacco del colore dal supporto, il prof. Pedrocco procede a distendervi sopra un velo nero. Descrizione: Madonna col Bambino sant’Ignazio e san Luigi. Autore: Giambettino Cignaroli; catalogo 1912 Giambettino Cignaroli; catalogo 1940 Giambettino Cignaroli; inventario 1950 Giambettino Cignaroli. Iconografia: foto Alinari 44475.

Descrizione tecnica

La pala, proveniente dall’altare maggiore della chiesa dei Gesuiti in contrà Riale, è ricordata nel sito originario fin dal 1761 come “bell’opera del Sig. Gio:Bettin Cignaroli eccellente Pittore Veronese…” (Bertotti Scamozzi, 1761). Nel 1773, soppresso l’ordine religioso, la chiesa e il vicino collegio furono demoliti. Al loro posto fu edificato il palazzo di Carlo Cordellina, nella cui quadreria ricompare la tela di Cignaroli, che secondo l’inventario del 1829 era collocata nel “mezzado grande vicino all’atrio” (Schiavo, 1980, 19902, 2003). L’opera fu eseguita nel 1755, come riporta l’iscrizione sul verso del disegno preparatorio, conservato nel secondo dei tre volumi che raccolgono la grafica del pittore (Milano, Biblioteca Ambrosiana, F. 258 inf., n. 326), assieme a due fogli di studio per le figure del Bambino e di sant’Ignazio (Milano, Biblioteca Ambrosiana, F. 258 inf., n. 323, n. 324; Pesenti, 1959, p. 130, n. 323, n. 324, n. 326). Nel dipinto Cignaroli riprende fedelmente l’idea compositiva e la soluzione luministica del disegno, differenziando tuttavia la posa del Bambino, dell’angelo reggilibro e la figura di sant’Ignazio, desunta dal giovane modello in abiti d’epoca ritratto nel foglio n. 323. Rispetto al disegno, inoltre, l’espressività dei gesti e degli sguardi si raggela in un’atmosfera solenne, che cristallizza i personaggi entro una dimensione atemporale: esito tipico dell’estetica dell’autore che, tramite il filtro intellettuale, opera secondo un processo di sintesi nel passaggio dal disegno all’opera pittorica, finalizzata alla perfezione formale nei termini di grazia e decoro. Al vertice della piramide visiva è sospesa la Vergine con il Bambino sulle ginocchia, il quale accarezza affettuosamente il capo di san Luigi, genuflesso in venerazione: a sinistra, lievemente più in basso, sant’Ignazio inginocchiato volge lo sguardo alla Madonna tenendo tra le mani il libro degli esercizi spirituali, con l’aiuto di un angioletto. L’equilibrata distribuzione cromatica di chiari e scuri, funzionale alla costruzione dell’opera, fa risaltare la predominanza delle tinte fredde, stese in pennellate continue e finitissime che rendono la superficie levigata. Il profilo realistico di sant’Ignazio, solcato dalla luce in ombre profonde, si contrappone a quello idealizzato, da cammeo, di san Luigi Gonzaga, il quale è avvolto nella cotta bianca, vibrante di luce argentea. Colpiscono per il virtuosismo esecutivo alcuni brani pittorici, come le pagine stropicciate del libro e la morbida resa dei tessuti, dal drappo a motivi floreali del baldacchino a quello di velluto rosso steso a terra, nota dominante di colore caldo. La pala esemplifica al meglio, in una sorta di ideale continuità da Raffaello a Reni fino a Maratta, quel classicismo di cui è permeata la scuola veronese settecentesca, che ebbe in Cignaroli uno dei massimi interpreti.

Bibliografia

Bertotti Scamozzi, 1761, p. 117; I. Bevilacqua, 1771, p. 86; Mariette, 1851-1853, p. 373; Magrini, 1855, p. 54, n. 79; Ongaro, 1912, p. 53; Tea, 1912, p. 586; Rumor, 1914, p. 132; Bortolan-Rumor, 1919, p. 152; Rumor, 1926, pp. 16-18, 21; Arslan, 1934, pp. 10, 17; Fasolo, 1940, p. 116; Barbieri2, 1953, pp. 32, 34; Barbieri1, 1954, p. 178; Barbieri-Cevese-Magagnato, 1956, p. 179; Donzelli, 1957, p. 66; Barioli, in Il Restauro a Vicenza…, 1972, p. 130, n. 211; Brenzoni, 1972, p. 90; Schiavo, 1980, p. 17; Pesenti, 1981, p. 496; Ballarin An., 1982, p. 171; Warma, 1988, pp. 206-207; Malavolta, in I Tiepolo…, 1990, pp. 101-102, cat. 2.21; Schiavo2, 1990, pp. 334, 336; Whistler, 1990, p. 662; Barbieri, 1995, p. 128; Schiavo, 2003, pp. 244-245; Villa, in Palazzo Chiericati…, 2004, p. 49.

Esposizioni

Vicenza, 1990, pp. 101-102, cat. 2.21.

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