Via San Leonardo

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AutoreOttone Rosai
Periodo1955 circa
Supportoolio su tela, 65 × 50 cm
InventarioA 1066
Autore della schedaMarianna Rossi

Il dipinto, riconducibile ai paesaggi solitari di Rosai descritti da Piero Santi in cui gli elementi “creano una pittura ove il tempo è esiliato” e “gli alberi e le case sono testimoni immemori di una realtà che non sembra invero appartenere al nostro mondo quotidiano, così immerso qual è nel tempo”, descrive la veduta di via San Leonardo, dove il pittore aveva il suo studio (Santi 1953).

Nel catalogo della Mostra dell’opera di Ottone Rosai 1911-1957 tenutasi a Firenze nel 1960, si trovano diverse opere che raffigurano questa via. Nella scheda relativa a Via San Leonardo della collezione Tozzi di Prato, a cui è attribuita una datazione incerta al 1952, Pier Carlo Santini afferma che “si conoscono altre versioni dello stesso tema, fors’anche anteriori” (Santini 1960, p. 82), e aggiunge, commentando l’opera Case in via San Leonardo (1955 circa) della collezione Caponi di Firenze, che “il motivo è ripreso molte volte negli anni tra il ’53 e il ’56” (ivi, p. 89). A quella mostra sono presenti altre vedute simili: Via San Leonardo (1935, collezione Masciotta di Firenze), esposta alla XXVI Biennale di Venezia e di cui, a quella data, si rende nota l’esistenza di una replica molto fedele dello stesso anno presso la collezione “M. Rosselli di Firenze”; Via San Leonardo (1938, collezione Lipiccirella di Firenze); Via San Leonardo (1952, collezione Bigagli di Prato); Via San Leonardo (1952 – indicata però come datazione incerta – collezione Devoto di Milano).

Il dipinto del legato compare nella monografia del 1960, Ottone Rosai, curata da Pier Carlo Santini, dove è indicato come “inedito” al numero di catalogo 353, e di cui si precisa “Via San Leonardo, c. 1955 / Olio su tela (cm. 64,5 × 50). / Firmato in basso a destra: O. Rosai, / Venezia, Collezione Lea Quaretti”. Si trova riferimento alla pubblicazione del 1960 anche nella documentazione relativa al vaglio del legato Pozza Quaretti affidato a Pier Carlo Santini, che infatti scrive: “Questo quadro, a me ben noto quando ancora era nello studio del maestro, figura nella monografia pubblicata da Vallecchi nel 1960”. A esso si riferiscono senza dubbio le lettere scambiate tra Neri Pozza e Ottone Rosai tra il 5 dicembre 1955 e il 3 aprile 1956. Quella documentazione, che Santini riporta essere in quel momento in possesso del fratello di Neri, Rino Pozza, ma che viene acclusa in copia anastatica alla documentazione della sua ricerca, ora in archivio alla Pinacoteca Chiericati (AMCVi, fascicolo Legato Pozza Quaretti: Ottone Rosai), riporta una possibile committenza da parte di Neri Pozza, quando una lettera di Rosai a Pozza del 5 novembre 1955 indica: “Per il quadro stia certo che penserò a farlo al più presto”. E una risposta di Neri Pozza segue con apprezzamenti sul dipinto, datata al 30 marzo 1956: “Il dipinto è bello, ha una sua aria d’inverno gelato (pelato), netto, ruvido”. È probabile allora che il quadro sia stato eseguito nei mesi invernali e da ciò si desume che l’iscrizione sul telaio al verso del dipinto, “O Rosai ‘Via S. Leonardo’ 1953”, segnalata alla voce “iscrizioni” dell’inventario del museo e riportata allo stesso modo, tra le iscrizioni del retro, nel catalogo del 1994 Neri Pozza e il lascito Pozza-Quaretti. Opere esposte presso il Museo Civico, non sarebbe da ritenersi in realtà attendibile.

Dal carteggio rinvenuto tra Pozza e Rosai troverebbe piuttosto conferma la datazione attorno al 1955, già proposta da Santini nella monografia del 1960, dunque registrata negli inventari a seguitodella donazione, riportata negli appunti di Santini del 1992 e indicata nel catalogo del 1994.

Nei documenti del legato testamentario di Neri Pozza, in cui compare l’elencazione delle opere collocate tra le case di Vicenza e Venezia, si trova riferimento a due dipinti di Ottone Rosai presso la casa di Vicenza, Paesaggio nella “Camera con due letti” e Case, accompagnato dalla nota tra parentesi “(Falso?)”, nella “cameretta vicino all’entrata”: è ipotizzabile dunque che vi fossero due paesaggi, di cui uno non giunto in realtà al museo (mentre l’altra opera del legato, giudicata non autografa, Composizione per futurista, si trovava tra le opere collocate presso il soggiorno della casa di Venezia, cfr. AMCVi, fascicolo Legato Pozza Quaretti: Verbale di deposito di disposizioni di ultima volontà e testamento olografo, 16 dicembre 1988).

Iscrizioni

firmato in basso a destra O. Rosai; indicazioni manoscritte al verso sul telaio O. Rosai / “Via S. Leonardo” 1953; nota manoscritta a penna sul telaio Catalogo Santini- / n° 353- Ed. Vallecchi / 1960

Cartellini

1988 N.A.1066 / Ottone Rosai (1895-1957) / Via San Leonardo 1953 / Olio su tela 65 × 50

Provenienza

Vicenza, lascito Pozza-Quaretti 1988-89

Bibliografia

Santini 1960, pp. 222, n. 353 (ill.); Il lascito di Neri Pozza 1989, n. II c 67 p. 29, ill. p. 71; Neri Pozza e il lascito Pozza-Quaretti 1994, p. 15; Lascito Pozza-Quaretti 2002, pp. n.n.(Veduta di Via San Leonardo).

Esposizioni

Vicenza 1989; Vicenza 1994; Vicenza 2002.