Da Coppi a Pogacar, oltre 70 biciclette storiche in mostra a Vicenza per celebrare il ritorno del Giro d’Italia
L’1 maggio apre nelle sale ipogee di Palazzo Thiene la mostra “Il Giro attraverso la storia della bicicletta! Le bici da corsa dal 1815 a oggi”22/04/2025

Dall’1 maggio al 2 giugno Palazzo Thiene a Vicenza ospiterà “Il Giro attraverso la storia della bicicletta”, la più grande mostra dedicata alle biciclette da corsa storiche, dai primi modelli utilizzati per gareggiare a quelle utilizzate dai campioni di oggi, come quelli che attraverseranno Vicenza e i Colli Berici il 23 maggio in occasione della tredicesima tappa del Giro d’Italia. La mostra si potrà visitare da giovedì a domenica, dalle 10 alle 18, ingresso libero (ultimo accesso alle 17.30, aperture straordinarie 1 maggio e 2 giugno).
L’iniziativa è stata presentata dall’assessore allo sport e ai grandi eventi Leone Zilio, dall’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin, dal presidente del comitato della Tappa dei Berici del Giro d’Italia Mario Carraro e dal curatore della mostra Mario Cionfoli.
«Siamo felici di aver portato proprio a Vicenza un’esposizione di questa importanza - le parole dell’assessore allo sport e ai grandi eventi Leone Zilio -, che ripercorre oltre due secoli di storia della bicicletta, dello sport e quindi del nostro Paese. L’apertura delle porte di questa mostra segna l’inizio della volata finale che stiamo conducendo in vista del 23 maggio, con sempre più appuntamenti di spessore per entrare nell’atmosfera del Giro d’Italia e far vivere a pieno questa esperienza unica ai nostri cittadini e ai tanti appassionati che arriveranno da tutto il mondo per riempire le strade, e che troveranno una città pronta ad accoglierli con tante iniziative pensate per loro».
«Con questa mostra la città di Vicenza celebra un aspetto importante della cultura italiana – ha aggunto l’assessore alla cultura Ilaria Fantin -, il legame con uno sport che fa parte della nostra storia popolare. Le imprese dei campioni che hanno fatto appassionare al ciclismo i nostri genitori e prima di loro i nostri nonni raccontano anche la storia del nostro Paese, dei nostri territori, ma anche delle nostre imprese, dato che ancora oggi molti costruttori di biciclette da corsa e accessori sono italiani o addirittura veneti. Questa mostra stupirà ed emozionerà i tanti visitatori che arriveranno a Vicenza in occasione della tappa del Giro d’Italia e che resteranno in città anche nei giorni successivi. Siamo felici di mettere a disposizione gli spazi ipogei dei Musei Civici e in particolare di Palazzo Thiene, richiamando così un pubblico nuovo all’interno dell’affascinante complesso».
«Come Comitato Tappa dei Berici, abbiamo voluto fortemente questa esposizione perché rappresenta un’occasione unica – ha spiegato il presidente del comitato di tappa Mario Carraro -: tre collezioni straordinarie riunite in una mostra che unisce memoria, sport e cultura. Organizzarla a Palazzo Thiene, uno dei simboli più rappresentativi del centro storico di Vicenza, significa celebrare l’identità della città attraverso il ciclismo, valorizzando il periodo che precede l’arrivo del Giro d’Italia. Vogliamo trasformare la Tappa dei Berici in una festa diffusa, un momento di orgoglio e partecipazione collettiva, in cui Vicenza si racconta ed è pronta ad accogliere la corsa rosa con entusiasmo e passione».
«Sono convinto che il ciclismo attuale non possa guardare al futuro se non ricorda la propria storia, e questo è lo spirito di questa mostra – ha commentato il curatore della mostra Mario Cionfoli -. Oggi grazie ai campioni come Pogacar e Van Der Poel e al loro modo aggressivo di interpretare la corsa stiamo tornando a corse che ricordano finalmente i tempi del ciclismo eroico. La bici è una scuola di vita e insegna che la strada è molto lunga prima di arrivare a raggiungere una meta. Con questa mostra e con le storie e le emozioni che racconta vogliamo parlare anche ai più giovani, per ricordare che le grandi imprese si ottengono con impegno e sacrificio, e questo le rende memorabili».
La mostra, fortemente voluta dal Comitato Tappa dei Berici, ripercorre la storia delle biciclette da corsa, dal 1815 fino a Tadej Pogacar. Il percorso espositivo raccoglie oltre 70 biciclette provenienti da tre importanti collezioni, ovvero quella del “Museo della Bicicletta” di Salcedo, di Loris Pasquale, la collezione “Le bici dei campioni” di Gianfranco Trevisan e le biciclette del “Museo Bicicleria” di Vicenza di Mario Cionfoli e Stefano Rigon.
La mostra è inoltre arricchita da numerose memorabilia, come maglie, quadri, foto autografate, in un itinerario corredato da filmati e audio. Il percorso espositivo sarà guidato, grazie alla presenza di personale formato e con una forte conoscenza della storia del ciclismo.
Un percorso emozionale farà rivivere l’epicità del ciclismo e della sua storia, partendo dagli albori delle corse su due ruote, dalla Draisina del 1815, la prima bicicletta con cui qualcuno si mise in testa di correre. La Draisina era una sorta di bicicletta in legno, senza pedali e senza catena, che permetteva di correre a una media di 15 km all’ora spingendosi con i piedi. Su mezzi come questi si sono disputate le prime gare ciclistiche, prima in Francia e in Germania, poi anche in Inghilterra.
Con un viaggio attraverso l’ottocento e il novecento raggiungeremo i giorni nostri, con le biciclette che hanno portato al successo leggende come Fausto Coppi, Gino Bartali, Felice Gimondi, Marco Pantani. Arriveremo fino al presente, con la bicicletta del più grande campione attuale del ciclismo internazionale, Tadej Pogacar, dominatore dell’ultimo Giro d’Italia, nonché campione del mondo e del Tour de France in carica.
Gli eventi legati alla mostra
La mostra sarà inoltre corredata di tre eventi serali, il 9, il 15 e il 21 maggio, ad ingresso libero, che vedranno presenze di importanti personaggi del mondo del ciclismo.
Il 9 maggio si parlerà del primo ciclismo, in una serata che si intitolerà “I forzati della strada hanno fame”, per richiamare i tempi in cui le corse ciclistiche, a causa di mezzi poco tecnologici, percorsi lunghissimi e accidentati e regolamenti molto stringenti, costringevano gli atleti a sacrifici oggi impensabili, tanto da meritarsi l’appellativo di “forzati della strada”.
La seconda serata del 15 maggio è dedicata al dualismo infinito fra Coppi e Bartali e al ciclismo degli anni ‘40-’60, e vedrà la presenza di Giancarlo Brocci, fondatore dell'Eroica. Il 21 maggio, infine, si parlerà di Marco Pantani, l’ultimo eroe, e di Tadej Pogacar, il nuovo eroe, e dell’evoluzione del ciclismo dagli anni ‘90 ai giorni nostri, insieme a Marco Pastonesi, noto giornalista e scrittore.
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