10/12/2020

Voci Olimpiche: un documentario su Rai5

Il Teatro Olimpico di Vicenza e soprattutto i giovani cantanti provenienti da tutto il mondo che poco più di un anno fa parteciparono alla prima edizione del concorso barocco “Voci Olimpiche” sono i protagonisti di un documentario che Rai5 trasmetterà sabato 12 dicembre alle 7.55 e in replica alle 18.50. Con un linguaggio televisivo brillante, quasi mutuato da quello dei talent-show, la regia di Daniele De Plano e Daniele Conti coglie gli stati d'animo dei concorrenti poco prima della loro prova davanti alla giuria e ne racconta le impressioni a caldo dopo le audizioni.

Ne esce lo spaccato di un mondo, quello che ruota attorno all'opera barocca, che negli ultimi anni sta conquistando ampie fasce di estimatori in tutto il mondo – l'Italia in verità è un po' in ritardo rispetto al trend europeo – avvicinando di conseguenza nuove generazioni di cantanti che si dedicano con passione allo studio di un repertorio vastissimo e in parte ancora misconosciuto. Ne è una riprova l'inatteso numero di voci giunte a Vicenza da ogni parte del mondo – oltre 220 in rappresentanza di 30 Paesi – per partecipare alla prima edizione del concorso ideato dal maestro Marcon e sostenuto da Fondazione Cariverona con la collaborazione del Comune di Vicenza. Considerato fra i massimi specialisti a livello internazionale del repertorio barocco, Andrea Marcon è stato insignito proprio in questi giorni del prestigioso Premio Händel da parte dell'omonima Fondazione di Halle an der Saale in Sassonia.

Oltre ai patemi dei concorrenti la conduttrice Valentina Lo Surdo ha raccolto, sempre dietro le quinte, le testimonianze di Piergiorgio Meneghini per la Società del Quartetto, del presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, del critico musicale Cesare Galla e di alcuni membri della giuria come Alain Perroux (direttore casting del Festival di Aix-en-Provence), il direttore d'orchestra Giancarlo Andretta, il sovrintendente della Fenice Fortunato Ortombina, Susanne Schmidt del Festival di Bregenz, Kees Vlaardingerbroek del Concertgebouw di Amsterdam oltre, naturalmente, all'ideatore della competizione Andrea Marcon. Quest'ultimo, nelle battute finali del documentario, sottolinea in particolare l'alto livello dei concorrenti arrivati a Vicenza e la loro crescita artistica all'interno delle tre fasi nelle quali si è svolto il concorso.

A fare incetta di premi, alla fine, fu il basso boliviano José Coca Loza, autentica rivelazione di “Voci Olimpiche” e capofila di un manipolo di ottimi candidati sudamericani, al quale sono andati l'assegnazione del ruolo di Melisso, l'alloro per la migliore prova in assoluto e quello per la migliore interpretazione di un'aria vivaldiana.

L'Alcina di Händel sarebbe dovuta andare in scena al Teatro Olimpico pochi mesi dopo la conclusione del concorso, con i vincitori della competizione nei ruoli dei protagonisti e con la partecipazione della Venice Baroque Orchestra diretta da Marcon. Le misure restrittive imposte dall'emergenza sanitaria anche in questo caso hanno scompaginato le carte e il capolavoro handeliano è stato pertanto riprogrammato con gli stessi interpreti per aprile 2021.

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