07/09/2016
La restituzione. Palazzo Chiericati. Straordinaria ‘macchina delle emozioni’
Il 7 ottobre la riapertura dell’Ala Novecentesca

con alcune opere del museo
Grande appuntamento venerdì 7 ottobre: la riapertura dell’Ala Novecentesca di Palazzo Chiericati, storica sede della Pinacoteca civica, offrirà finalmente a vicentini e turisti l’opportunità di ammirare opere da tempo non fruibili. E di farlo godendole in un innovativo allestimento che dal Palazzo del Palladio spazierà all’intera Ala Novecentesca, integralmente ricomposta a innovativa sede espositiva grazie al fondamentale contributo di Fondazione Fondazione Cariverona.
Dal secondo fine settimana di ottobre cittadini e visitatori potranno così compiere un magnifico viaggio nelle emozioni della cultura occidentale, ammirando capolavori assoluti, ma anche interagire a ogni livello con essi, in quello che diverrà un grande centro culturale, porta sulle bellezze di Vicenza e della sua provincia, grazie ad una straordinaria operazione di recupero dell’intero complesso dei Musei Civici.
Il sopralluogo organizzato oggi alla presenza del vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, del professor Giovanni Carlo Federico Villa, referente scientifico dei Civici Musei di Vicenza e dell'architetto Emilio Alberti, che insieme al professore Mauro Zocchetta, segue la direzione tecnica e il progetto esecutivo dell'allestimento, consente la visione di una “fabbrica” in pieno allestimento, con il cantiere che comprende restauri, movimentazioni di opere, montaggi di pannelli, ricomposizione di opere lapidee, collocamento di statue nelle loro nicchie definitive, per un fiorire di capolavori che finalmente troveranno la loro destinazione espositiva.
“Il museo rinascerà diverso nello spirito. Questa è la chiave di lettura che sta alla base del percorso di rinnovamento che trasformerà il museo di precedente concezione in uno spazio completamente nuovo – ha spiegato il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci: emozionante, interessante, intrigante, sorprendente. I visitatori saranno certamente sorpresi nell'esplorare un percorso apparentemente ordinario che li porterà in uno spazio alto 7 metri dove potranno ammirare la ricostruzione della perduta chiesa di San Bartolomeo, scrigno dei tesori della pittura vicentina di fine '400. Questa operazione di rinnovamento contribuirà a rafforzare i grandi attrattori turistici della città. Gli investimenti che stiamo facendo – prosegue il vicesindaco - sono indirizzati non solo alla doverosa conservazione di monumenti e opere d'arte, ma anche alla valorizzazione: i monumenti devono essere frequentati, riaperti, innervati di funzioni vive. L'altro aspetto fondamentale è la costruzione del pubblico di domani, caratteristica di un museo civico, e quello di Vicenza è uno dei maggiori musei civici d'Italia per la vastità e la coerenza delle collezioni. Deve inoltre costruire la cittadinanza: coloro che vengono a contatto fin da piccoli con la bellezza e con l'idea di armonia rappresentata negli spazi di un museo diventano cittadini più consapevoli, cittadini migliori”.
L'ingresso nell'ala Novecentesca avverrà dal palazzo palladiano attraversando la prima sala a sinistra che ospiterà il bookshop.
Procedendo si arriva al piano terra dell'ala in fase di allestimento illustrata dal professor Giovanni Carlo Federico Villa: “Il visitatore percorrerà prima il piano terra che parlerà di Vicenza, descritta anche grazie ad un modellino che la riprodurrà, per poi salire al superiore dove raggiungerà le varie sale identificate da un colore abbinato ad un'opera focale a cui vengono collegate opere secondarie. Il percorso culminerà nella visione della riproduzione della chiesa di S. Bartolomeo, curata nei minimi dettagli per rendere il più possibile l'ambiente simile all'originale e per valorizzare le opere d'arte di grande valore, inserite nella cornice lignea e nella cornice lapidea, come in passato. La chiesa potrà essere ammirata anche dal lunettone superiore, salendo di un piano. Completato il percorso nell'ala novecentesca, attraverso il giunto si ritornerà nel piano nobile dell'ala palladiana, dove le ultime tre sale verranno riallestite con dipinti di Maffei e Carpioni”.
Il totale rifacimento dell’Ala Novecentesca, ricostruita e riallestita completamente nei suoi interni, insieme a quello dell’Ala Ottocentesca, permetteranno infatti alla Pinacoteca civica di passare dai 1530 metri quadri espositivi precedenti ai 2960 metri quadri espositivi finali cui si aggiungeranno 350 metri quadri di depositi visitabili, ricchi dei fondi di grafica antica e contemporanea e di una delle maggiori collezioni di numismatica a livello europeo. ll terzo e ultimo tassello riguarderà il recupero dell’Ala Ottocentesca, che avverrà nel 2017.
In questo grande intervento, ad affiancare il professor Giovanni Carlo Federico Villa, referente scientifico dei Civici Musei di Vicenza, sono l'architetto Emilio Alberti e il professore Mauro Zocchetta, ai quali spettano la direzione tecnica e il progetto esecutivo dell'allestimento.
Molte le novità che attendono il pubblico e tra esse la ricomposizione, all’interno della Pinacoteca, dell’antica Chiesa di San Bartolomeo, a fine Quattrocento vera e propria Cappella Sistina di Vicenza, demolita nell’Ottocento, con le superbe pale d’altare, realizzate da maestri come Bartolomeo Montagna, Cima da Conegliano, Giovanni Buonconsiglio, Marcello Fogolino, riallestite in un ambiente unico che restituirà la suggestione degli spazi originari.
Le prestigiose collezioni della pinacoteca civica, definita da Arslan “la più importante quadreria di terraferma del Veneto” torneranno visibili nei nuovi spazi, dove si racconterà la grande arte dal Duecento al pieno Cinquecento, dai capolavori di Paolo Veneziano e Hans Memling alle tele di Tintoretto, Veronese e Bassano, in cui la scuola vicentina emerge per la sua qualità altissima con la scoperta del paesaggio e il nuovo linguaggio di Bartolomeo Montagna.
Un ambiente di ampie proporzioni accoglierà i sette lunettoni, provenienti dal palazzo del Podestà, opera di Carpioni, Maffei e Jacopo Bassano, raffiguranti i “rettori” di Vicenza. Il tema della pittura a Vicenza si svilupperà appieno al secondo piano, con il dopo-Bartolomeo Montagna. Ma tra le sale che colpiranno di più il visitatore vi sarà quella incentrata sulla splendida “Madonna con il Bambino” in terracotta di Jacopo Sansovino e, soprattutto, quella dedicata ai grandi maestri della pittura veneta: Jacopo Bassano, Giovanni Antonio Fasolo, Tintoretto e Veronese.
Ad oggi, 7 settembre 2016, procedono spediti: i lavori di restauro e manutenzione delle opere d’arte sono alle fasi finali, e sono già iniziate le movimentazioni più impegnative.
I sette lunettoni sono già stati portati nella sala di destinazione, come pure molti materiali lapidei: il rosone proveniente dal giardino del Teatro Olimpico, ad esempio, è già stato collocato e ancorato nella sala di S. Bartolomeo. Sempre in questo spazio si possono individuare le strutture che accoglieranno il rifacimento degli altari in pietra e quindi le grandi pale dalle importanti dimensioni. Un lavoro importante e mai affrontato prima con questa minuzia ricostruttiva, che non mancherà di destare meraviglia nel visitatore.
Sono state movimentate anche le importanti statue in marmo raffiguranti Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, oltre a diverse statue in pietra. Nelle sale espositive è in corso la finitura dei nuovi pannelli, per i quali sono già stati scelti i colori. È stato inoltre trattato con prodotti professionali e riportato all'antico aspetto lo scalone cinquecentesco e la loggia esterna grazie alla preziosa sponsorizzazione tecnica della ditta Fila, specializzata nel pulizia di marmi e pietre antiche.
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